Dopo aver affrontato le onde dell’Oceano Atlantico nel nord del Spagna e nel Portogallo io e mio fratello avevamo bisogno di qualcosa in più. La nostra passione per il surf ci ha spinti l’anno scorso verso quello che è noto come il paradiso dei surfisti, le Isole Hawaii.
Il nostro viaggio è durato due settimane, la prima sull’Isola Kauai mentre la seconda trascorsa ad Honolulu, la capitale dell’arcipelago situata sull’Isola Oahu. Siamo riusciti a trovare voli per le Hawaii piuttosto convenienti: sia il tragitto di andata e ritorno Roma – Los Angeles che il volo interno all’arcipelago infatti avevano in prezzo piuttosto ragionevole.
La sistemazione che abbiamo scelto è stata quella dei b&b, più economici rispetto ai lussuosi e molto curati resort ed hotel che sono sparsi un po’ ovunque sulle due isole che abbiamo visitato. Ma, a dirla tutta, se avessimo avuto un budget più elevato, avremmo volentieri soggiornato presso uno di essi facendoci coccolare dall’ospitalità hawaiana.
Kauai è un vero paradiso: in poco più di 200 kmq abbiamo visto una serie di manifestazioni uniche della natura. Abbiamo visitato l’Isola con un’auto presa a noleggio all’aeroporto e le sue bellezze ci hanno lasciato senza fiato.
La costa nord, Na Pali Coast, è costituita da circa 35 km di roccia a picco sul mare. Ripide scogliere che raggiungono anche i cento metri di altezza ed affacciandoci da lì un po’ di vertigini ci sono venute! I colori verde della vegetazione e marrone delle rocce si fondono col blu turchese del mare. Riuscivamo ad ammirare gli scogli sotto il pelo dell’acqua anche da quella altezza. Una sensazione unica.
Poco distante abbiamo trascorso una giornata nel Koke’e State Park, dove la lussureggiante vegetazione costituisce il nostro punto di partenza per una visita al Waimea Canyon.  Il “Grand Canyon del Pacifico” è una delle meraviglie delle Hawaii: gole profonde più di 800 metri scavate all’interno di una serie di fiumi che lo attraversano disegnando un panorama meraviglioso. Abbiamo scattato un numero incalcolabile di fotografie: il Canyon ci ha rapito ed affascinato soprattutto al tramonto quando il sole rosso all’orizzonte si fonde con quelle delle gole.
Vicino al Waimea c’è il punto più piovoso del mondo: il Monte Waialeale. Formato, come tutta l’Isola, da un’eruzione vulcanica, nel momento in cui ci siamo avvicinati ci ha investito una fitta pioggia che però fa si che esso sia costantemente circondato da una folta e ricca vegetazione.
Dopo aver visitato buona parte di Kauai volevamo dedicarci alla nostra passione. Le spiagge migliori dove abbiamo praticato surf sull’Isola sono state quelle della costa orientale: la selvaggia Secret Beach con sabbia bianca, Hanalei Beach e Anini Beach dove, insieme a noi, c’erano moltissimi sub che si immergevano per ammirare la barriera corallina. Le onde raggiungevano anche i 5 metri di altezza ma al largo il mare era calmo. Eravamo felici come bimbi che ricevono il nuovo e tanto desiderato giocattolo.
Lasciata Kauai, in poco più di un’ora di volo abbiamo raggiunto Honolulu. Spalle al mare la città ci ha dato l’impressione di essere molto simile alle metropoli statunitensi o alle grandi capitali europee, coi suoi grattacieli, palazzi specchiati e tantissime strutture ricettive, ma non appena ci voltavamo l’Oceano si mostrava in tutta la sua bellezza. Abbiamo visitato poco della città ma ci ha colpito l’acquario Waikiki ed il Museo di storia natale ed etnologia Berenice Pauhai Bishop mentre abbiamo trascorso gran parte delle giornate girando Oahu alla caccia “dell’onda più altaâ€. Sull’Isola degli incontri abbiamo praticato surf insieme ad alcuni che ci sembravamo dei veri campioni: ore ed ora trascorse sulle spiagge di Banzai Pipeline, Sunset Beach, Makaha, Makapuu Beach e Waimea Bay, luoghi leggendari per gli amanti del surf. Tra le spiagge vi erano montagne a picco sul mare, vallate e piantagioni di ananas: un paradiso della natura.
Il viaggio alle Hawaii è stato ciò che ci aspettavamo: natura, spiagge, mare, surf e belle ragazze. Un mix esplosivo per una vacanza indimenticabile.