Io ed un mio amico abbiamo deciso, di punto in bianco, di andare in giro per il Centro America. Idea folle, non c’è dubbio, ma questo pezzo di mondo ci ha da sempre affascinato. Anche la modalità della nostra vacanza non è stata consueta: ciò che volevamo fare era, zaino in spalla, attraversare i Paesi centroamericani cercando quanto più possibile di entrare in contatto con la popolazione locale, parlare con la gente, mangiare il loro cibo, in poche parole creare un’empatia. Solo così potevamo conoscere la vera essenza del luogo.
Il primo Stato che abbiamo visitato è stato l’Honduras. Le tappe: la capitale Tegucigalpa, le vicine rovine Maya e la costa atlantica del Paese.
Sbarcati all’aeroporto internazionale di Tegucigalpa, ci siamo diretti in taxi verso il centro della città . Qui abbiamo facilmente trovato sistemazione in un hotel, modesto e molto pulito. La città si ha affascinato per i suoi contrasti: zone eleganti si alternano a parti in periferia dove vi sono villaggi fatti di baracche di legno e lamiere, ristoranti di lusso e locali alla moda da una parte ed umili botteghe dall’altra. Questa divisione è anche geografica: la prima zona si trova sulla sponda orientale del Fiume Choluteca, la seconda su quella ovest.
La parte più bella della capitale è senza dubbio quella intorno alle 3° Calle. Passeggiando lungo questa strada abbiamo incontrato la Cattedrale di San Michele, il Parco Centrale e la Chiesa de la Merced.
La Cattedrale di San Michele è il simbolo di Tegucigalpa. Edificata nel XVIII secolo, è dedicata al Santo Patrono della capitale. Siamo rimasti incantati di fronte a questo edificio: costruito in stile barocco custodisce numerose ed importanti opere d’arte. Di fronte ad essa c’è il Parque Central che, insieme ad altre aree verdi più piccole, costituisce il polmone di una città caratterizzata da un intenso traffico.
La Chiesa de la Merced si trova nell’omonima Piazza circondata da splendidi edifici barocchi che ci hanno rapito più della Chiesa.
Proseguendo nel nostro viaggio alla scoperta della capitale abbiamo ammirato il suo centro culturale, il teatro Manuel Bonilla, ispirato ai teatri di Atene e Parigi. Mentre in tardo pomeriggio, quando le temperature sono iniziate a calare ci siamo dedicati allo shopping intorno a Boulevard Morazà n e ad Avenida Juan Pablo II. Qui abbiamo anche cenato in uno dei tanti ristoranti. La cucina honduregna ci è piaciuta davvero tanto: abbiamo gustato, ad un prezzo irrisorio per l’Italia, piatti a base di aragoste e frutti di mare
Il nostro viaggio in Honduras è proseguita con un viaggio in autobus verso il nord del Paese durante il quale abbiamo ammirato l’essenza stessa del territorio. Il mezzo infatti si inerpicava lungo zone montuose – che rappresentano quasi l’80% dello Stato- che si alternavano a fitte foreste, vallate e paesini senza tempo. Un percorso tanto tortuoso quanto affascinante che ci ha portati a Copà n. Detta l’Atene del Nuovo Mondo, questa città è considerata il cuore dell’espressione artistica dei Maya. Qui vi sono infatti tantissime tracce della popolazione che dominava dal punto di vista politico e militare il territorio centroamericano. Copà n è il sito meglio conservato al mondo dei Maya: vi sono tracce evidenti della loro vita quotidiana, edifici civili e religiosi. Meraviglioso!
Riprendiamo il viaggio con ancora negli occhi e nel cuore ciò che abbiamo visto. Ancora più a nord decidiamo di dedicare qualche giornata nel visitare l’incredibile natura di questa parte di Honduras. Qui infatti, nella zona detta “La Mosquita”, vi sono due riserve biologiche, tre parchi nazionali e la Biosfera del Rio Platano. La selva tropicale, importante anche dal punto di vista culturale ed archeologico, è Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Raggiungiamo la foresta pluviale con una piccola imbarcazione accompagnati da una guida locale. Ci sembrava il modo migliore per scoprire questo territorio, oltre che il più sicuro. La guida ci spiega che “La Mosquita” viene chiamata “la piccola Amazzonia del Centro America†e ne capiamo immediatamente il motivo. Sembra infatti di essere catapultati indietro nel tempo: il cielo si scorge solo attraverso la fittissima vegetazione presente e da lontano abbiamo anche l’impressione di vedere un gruppo di indigeni nascosti. Davvero affascinante.
Il giorno successivo iniziamo il nostro viaggio verso l’ultima meta della nostra vacanza in Honduras:  più precisamente a Roatan la splendida isola. Qui troviamo un mare meraviglioso e cristallino, spiagge lunghissime e profonde, canali, lagune e calette da sogno. Tre giorni di assoluto relax fatti di sole, mare e frutti tropicali che, gustosissimi, costituiscono per nostra scelta la principale fonte di cibo.
Non c’era modo migliore per concludere il nostro affascinante viaggio in Honduras. Il rientro in Italia dall’aeroporto internazionale della città di San Pedro Sula è stato un continuo rivedere le centinaia di foto che abbiamo scattato, con la nostalgia dell’Honduras che ci assaliva col passare dei ore.