Vacanze

Viaggio a Nosy Be – Madagascar

Il Madagascar ha suscitato in noi il “mal d’Africa”, ovvero quella sensazione che fa sì che non si voglia tornare alla propria casa dopo aver trascorso una vacanza nel Continente Nero.

L’idea di andare alla scoperta di un paese così lontano è venuta a mia sorella che voleva festeggiare, in modo forse un pò insolito, la sua laurea.

Dopo aver raccolto un pò di informazioni sul web, decidiamo di prenotare online anche volo, soggiorno e destinazione precisa: l’Isola di Nosy be.

Il viaggio parte da Milano Malpensa e dopo circa 10 ore di viaggio raggiungiamo Antananarivo, la capitale dell’immensa isola africana. Il fuso orario è solo di 1 ora quindi, avendo dormito per buona parte del volo, abbiamo ancora una giornata intera per iniziare nel miglior modo possibile la nostra vacanza. Purtroppo il viaggio non è ancora terminato ma in appena un’ora di volo giungiamo a Nosy Be che si trova circa 15 km al largo della costa nord-occidentale del Madagascar, e poco dopo siamo già nel nostro hotel.

Abbiamo un programma orientativo della nostra vacanza: mare, sole, escursioni e cercare quanto più possibile di entrare in contatto con la popolazione locale per capirne usanze e costumi.

Una delle prime escursioni è quella che ci porta alla scoperta delle isole dell’arcipelago di Nosy be: Nosy Tanikely ha una bellissima spiaggia ed un’incantevole barriera corallina che ammiriamo facendo snorkeling. A occhio nudo ci appaiono giganti tartarughe marine, pesci dai colori più disparati ed un rosso corallo accecante mentre a Nosy Komba sembrano dominare coccodrilli, serpenti e camaleonti. E’ davvero uno spettacolo osservare da vicino come cambia colore la loro pelle avvicinandosi ad un albero o a delle foglie mentre i primi non ci ispirano grande fiducia e restiamo un bel pò alla larga dalle paludi che abitano.

Il giorno successivo ci rilassiamo sulla spiaggia del nostro hotel. Oltre ad essere lunga ed accogliente, notiamo che è anche piuttosto profonda e col passare delle ore ci rendiamo conto del perchè: il fenomeno dell’alta e della bassa marea fa sì che il mare conquisti la spiaggia o l’abbandoni nell’arco della stessa giornata. Davvero incantevole e molto romantico così come lo è il tramonto che ammiriamo restiamo fino a tardo pomeriggio in spiaggia: non appena il sole scompare dietro l’orizzonte, il cielo muta da rosso a viola e da viola a blu in un susseguirsi di affascinati sfumature che lasciano a bocca aperta.

La sera vogliamo andare alla scoperta della cucina tipica locale. Spulciando il menù in un ristorante che non ci sembra eccessivamente turistico notiamo che molti piatti sono a base di vary, ovvero riso, che ordino insieme ad un piatto misto di carne e maiale mentre mia sorella sceglie il pesce e, dal momento che notiamo che i prezzi sono decisamente bassi per noi, ordina un’aragosta. I piatti sono conditi di spezie e di salse speziate che non risultano tuttavia invasive. Come bevande ordiniamo del vino che è davvero buono e per finire dell’ottimo rhum.

Uno dei giorni del nostro soggiorno è dedicato ad una escursione all’interno dell’isola. E’ affascinante vedere da vicino le piantagioni di spezie e remoti villaggi caratterizzati da baracche e piccole case in muratura. La giornata prevede di visitare anche la zona del laghi vulcanici dominata dal Mont Passot la cui sommità offre uno splendido panorama sulle numerose isole dell’arcipelago.

Un incontro a cui non si può rinunciare in Magadascar è quello con i lemuri, un piccolo e grazioso primate dagli occhi grandi e costantemente spalancati che si può ammirare spesso aggrappati agli alberi, come i koala. Hanno la cosa decisamente lunga e ne abbiamo avvistati alcuni intenti a sgranocchiare erbe e quelle che ci sono sembrate delle bacche. Siamo stati piuttosto fortunati poichè i lemuri vivono prevalentemente di notte (lemures in latino significa “spiriti della notte”).

Anche questo giorno è terminato e ci ha lasciato tanta gioia. La possibilità di vedere questa natura così selvaggia ed incontaminata è un privilegio di cui non possiamo godere in Italia e le tantissime foto che abbiamo scattato di aiuteranno a ricordare le bellezze che abbiamo visto.

L’ultima mattinata prima della partenza la dedichiamo ad un bagno fugace nelle meravigliose acque che bagnano Nosy be e così, chiusi i bagagli, inizia il viaggio verso casa, con un grande “mal d’Africa”.

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