Vacanze

Viaggio a Palma di Maiorca

Uno degli ultimi viaggi che ho intrapreso è stato a Palma, capitale dell’Isola di Maiorca, la principale delle Baleari.

Geograficamente si colloca nel Mar Mediterraneo a metà strada tra Valencia e Barcellona ma dal punto di vista amministrativo fa parte della Catalogna. E me ne rendo subito conto sbarcando nell’affollatissimo aeroporto di Palma, il terzo in Spagna per numero di passeggeri dopo Madrid e Barcellona. Tutte le scritte infatti sono prima in catalano, poi in castigliano e inglese.

Tuttavia mi oriento abbastanza agevolmente e, dopo un rapido check-out, con i miei compagni di viaggio prendo un auto a noleggio, soluzione che consiglio vivamente, e mi dirigo verso la città di Palma che dista poco meno di 15 chilometri dal suo aeroporto.

Lungo l’autopista maiorchina restiamo affascinati da ciò che vediamo: da una parte un mare meraviglioso ed una spiaggia sabbiosa lunghissima, dall’altra uno dei monumenti più belli ed imponenti che ci sia mai capitato di vedere: la Cattedrale di Palma.

Raggiungiamo l’hotel che si trova nel centro della città e ci rechiamo immediatamente ad ammirare la Cattedrale da vicino. Una maestosa costruzione in stile gotico e barocco spagnolo che lascia a bocca aperta anche perché sono evidenti dei retaggi architettonici arabi, memoria di un passato di dominazione mora sull’Isola. Un’impressione simile ci dà il vicinissimo Palazzo dell’Almudaina, ex residenza del Califfo durante il suo regno.

Della prima ammiriamo il Portal del Mirador, una delle porte d’ingresso della Cattedrale, con le tantissime statue di santi nelle sue nicchie ed un Rosone di Gaudì; del secondo invece abbiamo visitato alcune stanze interne adornate di arazzi, mobili antichi e quadri.

Dopo questo bagno di cultura decidiamo di farne un altro e ci rechiamo sulla spiaggia di fronte alle due meraviglie appena viste: s’Arenal è una striscia di quasi 5 km di sabbia e dune bagnate da un mare limpido. Qui abbiamo trascorso ore ed ore ad abbronzarci, tuffarci e conoscere tantissimi maiorchini, molto ospitali e gentili, e turisti che affollano la più grande spiaggia delle città.

Un pomeriggio siamo andati alla ricerca di una spiaggia più riservata e ci siamo imbattuti in Cala Major: a due passi dal centro è bagnata da acque più calde rispetto a s’Arenal grazie al fatto che è geograficamente più riparata.

Per raggiungere Cala Major abbiamo attraversato nuovamente il centro della città ma stavolta abbiamo notato due chiese che ci hanno particolarmente colpito: Claustro de San Francisco e Santa Eulalia, quest’ultima affascinante manifestazione gotica, uno stile che permea anche ad altri edifici importanti della città come Llotja, l’antica borsa mallorchina.

Le nostre giornate a Palma sono state caratterizzate anche da tanto divertimento notturno: il centro della città e soprattutto le stradine che si trovano nei pressi del Paseo, lunga strada di fronte al mare, sono piene di ristoranti, locali, wine-bar e posticini con tavolini all’aperto – praticamente in strada – dove si può ordinare dell’ottimo pesce fritto e mangiare la sobre sauda, il tipico piatto locale, che è un salume di colore rosso che va accompagnato da pane arrostito.

Poco distante da Palma, nella zona di Magaluf, ci sono invece discoteche, bar e pub in stile inglese ed irlandese: abbiamo fatto l’alba in una movida continua che caratterizzava l’intera zona e coinvolgeva centinaia e centinaia di turisti. Sembrava che qui non si dormisse mai! Stessa sensazione abbiamo avuto la sera seguente nella località di Palma Nova dove abbiamo bevuto un vino pastoso che ci ha accompagnato tutta la sera.

Gli ultimi due giorni della nostra vacanza a Palma abbiamo decido di dedicarli all’esplorazione dell’Isola e l’auto noleggiata al nostro arrivo ci è stata di grandissimo aiuto.

Il primo giorno siamo andati in direzione nord. Da Banyalbufar, prima località della costa settentrionale fino a Sa Calobra, destinazione ultima del nostro itinerario, abbiamo notato che l’ accesso al mare è maggiormente impervio rispetto a quello che di cui avevamo goduto nella capitale: vi sono infatti lunghe e strette stradine a strapiombo verso il mare da affrontare ma una volta giunti in fondo si aprono dei paradisi inaspettati. Si può fare il bagno immersi in un mare dalle sfumatura che vanno dal blu cobalto al verde smeraldo con alle spalle una piccola cava di roccia. Un paesaggio davvero unico.

Il secondo giorno invece prendiamo la direzione opposta ma la strada più lunga. Per arrivare sulla costa meridionale infatti decidiamo di attraversare l’Isola: il paesaggio è caratterizzato da ettari di campi di uliveto, da mulini a vento, uno dei simboli di Maiorca, e da fattorie di animali. Presso una di queste ci siamo fermati ed abbiamo comprato un ottimo formaggio.

Raggiungiamo la costa meridionale il cui mare ci sembra il più bello di tutta l’Isola: lo potremmo definire senza mezzi termini caraibico. La spiaggia dove abbiamo trascorso la maggior parte della giornata è stata Es Trenc nel territorio della città di Campos. Un paradiso. Un’acqua così limpida l’avevamo vista raramente prima di quel giorno.

La sera torniamo a Palma non prima di esserci fermati alle Cuevas del Drach, grotte al cui interno abbiamo ammirato formazioni di stalattiti e stalagmiti, un gioco di luce sapientemente organizzato ed un’orchestra che dà il benvenuto ai turisti sulle sponde di un lago! Uno spettacolo unico.

Palma e tutta l’Isola di Maiorca ci hanno davvero affascinati. Meritano di essere riviste e visitate con maggiore tempo a disposizione. Un’Isola completa: mare, spiagge, arte e cultura si fondono e creano un’atmosfera incantevole.

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