Santo Domingo da Bayahibe a Samana

La sistemazione che scegliamo è il Viva Dominicus Beach, hotel a quattro stelle, che si trova a due passi dal centro di Bayahibe, pochi chilometri ad est della capitale della Repubblica Dominicana.

Il viaggio in aereo è decisamente lungo: poco di più di 10 ore di volo partendo da Milano Malpensa che ci risultano non particolarmente pesanti dal momento che riusciamo ad appisolarci più volte durante il tragitto.

Arrivati all’aeroporto di Santo Domingo, il secondo per numero di passeggeri dell’intero centro America, raggiungiamo in poco tempo l’Hotel dopo aver recuperato altrettanto rapidamente i bagagli in un check-out veloce.

La sistemazione ̬ un tipico ed affascinante ocean front bungalow Рche abbiamo voluto fortemente al momento di prenotare il viaggio. Non appena entrato resto incantato dalla vista che scorgo dalla finestra: oceano dai colori che vanno dal blu intenso al verde smeraldo, spiaggia di sabbia fine e chiarissima, tendente al bianco, palme di cocco: un paradiso che fino ad allora avevo solo sognato.

Solo dopo mi rendo conto che il bungalow è davvero confortevole dal momento che è dotato di ogni comodità tra cui TV sat, telefono, phon, servizi privati, ferro e asse da stiro (!) e frigo bar, ed ha un letto molto comodo – confesso che stendermi sul letto è stata una delle prime cose che ho fatto visto il viaggio.

Dopo esserci sistemati andiamo alla scoperta del villaggio che ci sembra molto accogliente: carpiamo tante lingue europee, tra cui l’italiano, ed asiatiche, notiamo i tanti ristoranti, le 3 piscine, la palestra e la discoteca. Tuttavia il nostro obiettivo primario era quello di immergerci nel famoso mare caraibico. Raggiungiamo così la spiaggia e poi il bagnasciuga e ci gettiamo a mare: meraviglioso, cristallino, incantevole. Non ci sono parole per descriverne la bellezza.

Trascorriamo così diversi giorni godendo del mare e del sole, caldo ma non insopportabile. Un giorno decidiamo di aggregarci ad un gruppo di turisti per una passeggiata nel borgo di Bayahibe e successivamente un escursione in una delle isole che si trovano di fronte alla località dominicana: Isla Saona.

Bayahibe è un piccolo paesino di pescatori famoso per la sua bellezza e per la rosa, pianta autoctona che cresce solo qui. Decidiamo di comprarne alcune in modo tale da rendere ancora più bello il nostro bungalow.

Nel pomeriggio salpiamo con delle lance verso Saona, isola che fa parte del Parque Nacional del Este, nella quale approdiamo dopo pochi minuti di navigazione. Saona è l’ennesimo posto meraviglioso che abbiamo avuto la fortuna di ammirare in questo nostro viaggio. Natura selvaggia ma accogliente, pochi e gentili abitanti, qualche bottega di souvenir presso la quale ci riforniamo.

Trascorriamo qualche ora immersi in questa bellezza, dimentichiamo tutti e tutti, e restiamo ammirati dalla semplicità del posto.

Qualche giorno dopo è in programma una visita a Santo Domingo alla quale non vogliamo assolutamente mancare. La città ci appare molto grande, come una nostra metropoli, e quindi anche a tratti affollata. Tuttavia è davvero affascinante visitare il luogo dove ha vissuto Cristoforo Colombo e soprattutto “El Conde”, la principale via pedonale della città ai cui lati ci sono bancarelle e botteghe non solo per turisti. In realtà c’è un pò di tutti: souvenirs, cibo ed artigianato.

L’impressione che ne abbiamo in generale è buona e lo diviene ancora di più quando vi fermiamo a mangiare qualcosa in un piccolo locale: ordiniamo infatti “la bandera”, il piatto tipico locale: riso, carne, fagioli e platania fritti, una vera prelibatezza. Dopo prendiamo il Chivo de Azùa: capretto condito con una salsa che ha il sapore del nostro pomodoro anche se non giurerei fosse proprio pomodoro. Ma d’altronde è un ottimo piatto e quindi sapere di preciso cosa è lascia un pò il tempo che trova. Il tutto è accompagnato da ottimo rhum che ci sembra così diverso da quello che beviamo in Italia, di gran lunga migliore.

Alla fine della giornata facciamo ritorno in bungalow e, purtroppo, siamo costretti ad organizzare i bagagli perchè il giorno dopo si fa ritorno a casa.

Non è esattamente il momento più bello della nostra indimenticabile vacanza a Santo Domingo, per usare un eufemismo. Il trasferimento in aeroporto è in realtà piuttosto triste. E’ stato un soggiorno meraviglioso, divertente ed incantevole ed al risveglio a Fiumicino abbiamo ancora gli occhi pieni di Caraibi.